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La mamma è sempre la mamma
Cosa spinge in natura una femmina ad investire energia e correre enormi rischi per
cercare un partner, per sceglierlo, per il corteggiamento, per l'accoppiamento,
per il periodo di gestazione, per il parto, e per la cura e l'educazione dei piccoli?
Il 50% del proprio patrimonio genetico!
Passare i propri geni alla generazione successiva è infatti la ragione che la spinge a
compiere tutte queste azioni.
Il suo compito non termina però qui: deve infatti fare il possibile perché la nuova
generazione riesca a sua volta a passare i propri geni a quella successiva, e così via.
Una delle strategie adottata dal mondo animale per garantire questo passaggio è di
insegnare ai piccoli i comportamenti necessari per adattarsi all'ambiente circostante,
in modo da aumentarne la probabilità di sopravvivenza e indirettamente di riproduzione.
La specie canina segue tale strategia.
Nella prima parte della vita di un cucciolo la madre lo allatta, lo pulisce, lo tiene
al caldo, e lo difende; accorre al minimo gemito del piccolo e ne placa tutti i bisogni.
Progressivamente l'atteggiamento della madre cambia e non soddisfa più ogni singola
richiesta del piccolo.
Nel frattempo, il cucciolo mette in pratica con il resto della cucciolata gli insegnamenti
della madre ed impara a confrontarsi anche con altri individui e situazioni.
La madre è un elemento fondamentale ed insostituibile per il corretto sviluppo
comportamentale del cucciolo. È lei che impone le regole e gli insegna a conoscerle e a
rispettarle; è lei che insegna il contatto fisico, la posizione e l'atto di sottomissione,
l'autocontrollo, la rinuncia, il linguaggio canino, l'inibizione del morso, il rispetto
dell'autorità parentale, i segnali di pacificazione; è lei che pone le basi per le
relazioni sociali, per l'ordine gerarchico, per il comportamento da tenere nelle diverse
situazioni; è lei che fa in modo che il suo cucciolo abbia le carte in regola per
diventare un adulto equilibrato.
Essa rappresenta anche un modello da imitare (è perciò molto importante che la cagna
sia equilibrata e che non presenti lei stessa problemi comportamentali o fisici) e a
queste condizioni i cuccioli imparano velocemente, ampliando considerevolmente il loro
repertorio di comportamenti.
Se adottiamo un cucciolo che ha vissuto il più a lungo possibile con la sua famiglia
naturale, che quindi è già in possesso delle basi comportamentali necessarie, il nostro
compito sarà di aiutarlo ad adattarsi al nuovo ambiente. La probabilità di problemi di
comportamento in età adulta è limitata.
Se invece il cucciolo viene staccato troppo presto dalla madre, il nostro compito diventa
tremendamente arduo. Ci troviamo con un cucciolo che non ha avuto il tempo di imparare per
esempio l'inibizione del morso, o l'autocontrollo. In un caso del genere l'unica
possibilità è sostituirci alla madre, ma malgrado tutti gli accorgimenti, non riusciremo
a ricreare la situazione ideale e ad uguagliare i suoi insegnamenti. La probabilità di
problemi di comportamento in età adulta è considerevole e il cane avrà poche possibilità
di cavarsela.
Spesso si crede che il cucciolo migliora spontaneamente con la crescita, ma senza le
basi impartite dalla madre e consolidate con i fratellini, ciò non è possibile.
È dunque fondamentale dare la possibilità ai cuccioli di crescere con la madre e il
resto della cucciolata per tutto il periodo prestabilito.
Allontanarli troppo presto vuol dire abbassare notevolmente le loro probabilità di
sopravvivenza.
Risparmiamoci grattacapi non da poco, ma soprattutto assicuriamoci che il nostro futuro
cucciolo cominci la sua avventura nel nostro mondo con tutte le carte in regola. Come?
Lasciando che viva le sue prime 8-10 settimane nella cucciolata con la sua mamma.
Non adottiamolo prima
di quel momento!
Per saperne di più sul cucciolo e i suoi bisogni…
… arrivederci al prossimo appuntamento!
Alessandra Bourquin
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