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Un gatto per amico...
… soltanto se non combina disastri!
Quando si pensa al gatto, si immagina un animale indipendente, al quale basta dare
da mangiare e fare qualche coccola ogni tanto. Per questo motivo, si rimane molto
sorpresi e delusi quando si scopre che la realtà può rivelarsi ben diversa da quella
che ci si aspettava.
I problemi più diffusi
Gatti che si fanno le unghie sul divano appena cambiato, che scavano nei vasi della
rarissima orchidea, che scelgono letti o tappeti per i propri bisogni, che fanno gli
agguati ai polpacci nudi, che si arrampicano sulle tende appena comprate, …
.
Insomma, tutte azioni condannabili ai nostri occhi e che non raramente portano i gatti
ad essere abbandonati o addormentati.
In realtà, se il nostro micio fa queste cose, una ragione c'è.
I gatti più fortunati
Quando il gatto ha la possibilità di uscire all'aperto, il numero dei problemi di
comportamento si abbassa notevolmente.
Durante le sue scorribande nel vicinato, infatti, il nostro gattone ha a disposizione
tutto ciò di cui necessita, soprattutto la possibilità di perlustrare, arrampicarsi,
nascondersi, cacciare, giocare, scoprire, annusare, scegliere il posto per i propri
bisogni, interagire o meno con altri gatti, difendere il suo territorio, grattare
tronchi, riposare al sole, ecc. Quando torna a casa, solitamente passa prima dalla
ciotola, dopodiché si trascina stancamente sul divano e, in seguito ad un'accurata
pulizia, si addormenta.
È quindi vero che le cure effettive da prodigargli non sono innumerevoli.
In un caso del genere, nel momento in cui rientra in casa, Silvestro ha utilizzato
una buona parte della sua energia quotidiana e di conseguenza non sente il bisogno
di arrampicarsi sulle tende o di fare pipì sul tappetino della stanza da bagno. Il
risultato è una convivenza armoniosa.
I gatti un po' meno fortunati
Se invece, il nostro micio è il cosiddetto "gatto d'appartamento" - non ha perciò
l'opportunità di uscire in giardino - la situazione può essere assai diversa.
Anche se non ha l'opportunità di uscire, il nostro amico a quattro zampe ha comunque
la necessità di fare tutte quelle attività tipiche di un gatto. Non trovando altro,
si fa le unghie sul divano, si arrampica su librerie, armadi, tende, e fa gli agguati
alle nostre gambe. Per lui è normale: quello è l'ambiente che ha a disposizione e a
quello si adatta.
È importante rendersi conto che ogni azione che noi giudichiamo sgradevole, nasconde
una ragione riconducibile ai bisogni comportamentali del nostro amico e all'ambiente
in cui è costretto a vivere.
Per quante attività il gatto riesca ad inventarsi, il nostro appartamento è un ambiente
caratterizzato da pochi stimoli. Ciò vuol dire che la sua attività quotidiana è in ogni
caso più bassa della quantità d'energia che invece ha a disposizione. La conseguenza è
un accumulo di tale energia, che porta, giorno dopo giorno, a disturbi fisici e
comportamentali, i quali, a loro volta, portano a conseguenze nefaste per il gatto
(disagi fisici, continue sgridate, punizioni, abbandono, eutanasia, …).
Idee per una convivenza armoniosa
Ad un gatto d'appartamento è quindi imperativo fornire elementi che vanno ben al di là
di cibo e coccole. Infatti, per mantenere un giusto equilibrio psico-fisico dobbiamo
fare in modo che il nostro amico abbia occupazioni simili alle attività che svolgerebbe
nel suo ambiente naturale.
Scatole di cartone e sacchetti di plastica o carta danno la possibilità di perlustrare
e nascondersi; aggiungere palline da ping-pong nelle scatole fornisce l'opportunità di
scoprire e giocare; appendere mensole offre occasioni di arrampicarsi e spiccare salti,
attaccare palline di carta d'alluminio ad una cordicella e poi stimolare il gatto a
prenderle risveglia il bisogno di caccia; procurarsi un tronchetto di corda grossa
evita che usi il divano per farsi le unghie, pulire ogni 2-3 giorni la cassetta
igienica abbassa la probabilità che non la usi; giocare con lui ogni giorno (con
palline, con topini-giocattolo, ecc., ma NON con le mani!) migliora la relazione e
provvede all'attività fisica.
Per quanto riguarda la stimolazione mentale, che è altrettanto importante, insegnargli
esercizi di educazione ("seduto", "terra", "vieni", "salta", "dammi la zampa", ecc.)
oppure i cosiddetti esercizi di attivazione - come per esempio fare parecchi buchi in
una pallina da tennis, mettervi alcune crocchette appetitose, e lasciare che il gatto
trovi il modo di procurarsele - aiuta notevolmente.
Se malgrado tutti questi accorgimenti la situazione non dovesse migliorare, sarà
necessario intervenire con una terapia comportamentale adeguata.
Alessandra Bourquin
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